Ricordo esattamente il giorno in cui ho messo piede a Chernobyl.
Era una mattina luminosa e frizzante, verso la fine del 2021, e l'Ucraina era pacifica, viva e piena di storie nascoste che aspettavano di essere scoperte.
Come molti viaggiatori, ho sognato di visitare Chernobyl dopo aver visto documentari e sentito parlare dei miti. Ma niente mi aveva preparato a questo silenzio che ci ha accolto mentre attraversavamo i posti di blocco. Un silenzio così profondo che si poteva sentire il vento che sferzava le finestre rotte, la terra che reclamava ciò che era andato perduto.
Cosa è successo a Chernobyl?
SU 26 aprile 1986Il reattore n. 4 della centrale nucleare di Chernobyl è esploso durante un test di sicurezza andato male.
L'esplosione rilasciò nell'atmosfera enormi quantità di materiale radioattivo, molto più di quelle di Hiroshima e Nagasaki messe insieme.
E' diventato il il peggior disastro nucleare nella storia dell'umanità.
Intere città come Pripyat, a pochi chilometri di distanza, furono evacuati nel giro di pochi giorni. Ma il danno era ormai fatto. Gli effetti a lungo termine delle radiazioni hanno colpito centinaia di migliaia di persone in Ucraina, Bielorussia e altrove. Ad oggi, 30 km Zona di esclusione circonda il sito e la natura ha lentamente ripreso il sopravvento su ciò che l'uomo ha lasciato alle spalle.
La mia visita: Pripyat, il reattore e la zona
La nostra prima tappa è stata la città abbandonata di Pripyat. Camminare nel parco divertimenti vuoto, con l'iconica ruota panoramica immobile contro il cielo, era come entrare in un altro mondo. Abbiamo vagato per scuole fatiscenti con quaderni ancora sparsi sui pavimenti polverosi e abbiamo sbirciato nei corridoi degli ospedali che sembravano fermi nel tempo.
Non era solo inquietante.
Era profondamente umano.
Ogni bambola, ogni fotografia sbiadita parlavano di vite che erano state improvvisamente e violentemente interrotte.
Quando siamo arrivati al Centrale nucleare di Chernobyl, la guida turistica indicò il reattore n. 4 sotto il suo enorme sarcofago. Ha parlato del coraggio dei "liquidatori" che hanno rischiato la vita per contenere il disastro. Fu allora che mi resi conto che Chernobyl non era solo una tragedia, ma anche una questione di resilienza.
Abbiamo concluso il tour in piccoli villaggi sperduti nelle profondità della Zona di esclusione. Alcuni "autocoloni" — per lo più anziani — erano tornati per trascorrere il resto dei loro giorni nelle case dei loro antenati, curando giardini circondati da foreste selvagge. La loro testardaggine, il loro amore per la terra nonostante tutto, mi hanno lasciato un segno nel cuore.
Dopo il 2022, tutto è cambiato
Facciamo un salto al 24 febbraio 2022.
Quando la Russia lanciò l'invasione su vasta scala dell'Ucraina, all'improvviso le immagini spettrali di Chernobyl non furono più solo ricordi isolati.
Città come Bucha, Mariupol e Irpin — i luoghi che avevo visitato e amato — cominciarono ad assomigliare alle rovine abbandonate che avevo visto a Pripyat. Case distrutte. Veicoli bruciati. I parchi giochi sono di nuovo vuoti e silenziosi.
Non potevo credere che nel XXI secolo la devastazione provocata dall'uomo avesse nuovamente segnato l'Ucraina.
Solo che questa volta non si trattava di radiazioni, ma di guerra.
Perché dovresti visitarlo
Visitare Chernobyl prima dell'invasione mi ha permesso di comprendere profondamente ciò che gli ucraini hanno dovuto affrontare e continuano ad affrontare oggi.
Mi ha insegnato che gli edifici possono crollare, ma lo spirito resiste.
Oggi, quando visiterete l'Ucraina, vedrete molto più della semplice storia: sarete testimoni di una nazione che difende strenuamente il proprio diritto a esistere.
E se state pianificando il vostro viaggio, vi consiglio di aggiungere alla vostra lista luoghi come Chernobyl e i sobborghi di Kiev segnati dalla guerra. Non per oscura curiosità, ma per comprendere la resilienza nella sua forma più pura.
L'Ucraina non è un museo di tragedie.
È una storia di sopravvivenza viva e pulsante, e tu puoi farne parte.
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